“L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati esprime profondo dolore per le nuove tragedie nel Mar Mediterraneo che sono costate la vita ad almeno 45 persone. I superstiti di una massiccia operazione di soccorso condotta in queste ore dalla marina militare riferiscono però di almeno altri 80 dispersi”.
Alcuni migranti condotti in salvo a Porto Empedocle, spiega ancora l’Unhcr, riferiscono di due morti e quattro dispersi. Contestualmente, un altro gruppo di 27 persone condotte in salvo dalle navi del dispositivo Mare Nostrum ieri mattina a Catania, riferisce che sul barcone su cui viaggiavano vi fossero altre 75 persone, che risulterebbero quindi disperse in mare.
Intanto sull’accaduto la Procura di Catania ha aperto un inchiesta, tramite una nota rilasciata all’Ansa, il procuratore capo Giovanni Salvi rende noto che: ”secondo gli elementi fin qui raccolti, il naufragio sarebbe avvenuto per le pessime condizioni del gommone, che era sovraffollato. Sul natante infatti risulta che si trovavano 101 persone”.
Le “indagini avviate dalla Squadra Mobile di Catania e dalle Capitanerie di Porto fanno ritenere che vi siano una settantina di dispersi nel naufragio, dal quale si sono salvate 27 persone soccorse da un mercantile”. Il capo della Procura precisa: “queste informazioni sono provvisorie e dovranno essere oggetto di ulteriore verifiche”.
L`Unhcr intanto “elogia l’operato della Marina militare italiana per l`incessante azione di soccorso che ha portato al salvataggio di oltre 5.000 persone in sole 48 ore e senza il cui prezioso intervento il numero delle vittime sarebbe indubbiamente maggiore”. Ma l’alto Commissariato ha stimato che siano circa 500 i migranti e rifugiati morti nel Mediterraneo dall’inizio del 2014: “Nonostante gli enormi sforzi sostenuti delle autorità italiane e l`aiuto costante prestato dalle imbarcazioni private, centinaia di migranti e rifugiati innocenti continuano a perdere la vita alle frontiere d`Europa”.